«Un piccolo passo per l’uomo e un grande passo per l’umanità». Fu questa la frase pronunciata da Neil Armstrong appena posò piede su territorio lunare, quel famoso 20 Luglio 1969 alle ore 22:17:40.

Il mondo si era fermato ad osservare l’incredibile, ossia lo sbarco di Apollo 11 sulla luna. Di fatto si realizzò quanto era stato annunciato dal Presidente J.F. Kennedy il 12 Settembre del 1962 davanti ad una folla di circa 35 mila persone nello Stadio della Rice University.

«Abbiamo deciso di andare sulla Luna -dichiarò nel suo discorso -. Abbiamo deciso di andare sulla Luna questo decennio e di fare altre cose, non perché siano semplici, ma perché sono difficili, perché questo obiettivo ci permetterà di organizzare e di mettere alla prova il meglio delle nostre energie e capacità, perché questa è una sfida che vogliamo accettare, non abbiamo intenzione di rimandarla e abbiamo intenzione di vincerla, così come le altre».

Lanciarsi nello spazio, naturalmente, fece tremare i polsi a molti, anche perché l’Unione Sovietica, in un clima di piena “guerra fredda”, non era rimasta ferma a guardare l’impresa che si apprestavano a compiere gli americani. Pochi avvenimenti hanno avuto un significato così importante nel corso del secolo scorso.

Passarono oltre 6 ore dall’allunaggio prim’ancora che i due membri dell’equipaggio potessero compiere la loro storica passeggiata in un posto così lontano dalla terra. Dopo Amstrong, 19 minuti più tardi, scese Buzz Aldrin, mentre il terzo membro, Michael Collins, rimase in orbita sul lato oscuro del satellite.

L’astronauta “italiano”, in quel momento, divenne l’uomo più solo dell’universo, giacché non poteva comunicare né con i compagni né con Houston. Era figlio di un funzionario americano in servizio all’Ambasciata italiana, per cui la sua città d’adozione fu Roma, al numero 16 di Via Tevere, vicino Villa Borghese.

La partenza, a bordo della navicella spaziale, avvenne alle 15:32 (ora italiana) del 16 Luglio dal Kennedy space center in Florida, grazie al potente razzo Saturn V. Gli astronauti fecero ritorno sulla terra dopo aver effettuato l’ammaraggio nell’Oceano Pacifico, ad 8 giorni esatti di distanza, il 24 Luglio. Apollo 11 portò, dunque, a compimento i progetti e le intenzioni del Programma condotto dalla NASA.

Tuttavia, dal punto di vista economico o strategico, se si prescinde dal prestigio ottenuto nell’aver vinto la sfida, lo sbarco sulla luna è stato, soprattutto, un avvenimento simbolico in quanto ha realizzato il sogno dell’esplorazione del cosmo, che da quel giorno, infatti, sembra non avere più confini, nonostante siano già trascorsi i primi 50 anni.