E’ slittata di un’ora e mezza l’attesa Conferenza stampa del premier Conte che nella serata di Domenica 18 ha spiegato, a distanza di una settimana dall’ultima volta, le nuove misure adottate dal Governo per contrastare la ripresa della pandemia.

Il ritardo è stato causato dal difficile accordo, alla fine raggiunto, sull’orario flessibile nelle Scuole Superiori che continueranno le proprie attività in presenza, costi quel che costi, benché verranno favorite modalità flessibili con ingresso degli alunni dalle ore 9:00 e, se possibile, con turni pomeridiani. Il tutto in vigore da Mercoledì 21.

L’importante, in ogni caso, è tutelare l’immagine di una Ministra ostinata quanto testarda che dell’apertura scolastica ne ha fatto ormai una battaglia politica personale, al di là del preoccupante aumento dei contagi, specie in quest’ultima settimana.

Oltretutto, su questo punto molti si erano detti d’accordo nel corso di questa seconda ondata di coronavirus, parlando di salvaguardia di Scuola e Lavoro. Lo aveva ribadito Sabato scorso il Ministro della Salute Roberto Speranza e, poi, lo ha confermato anche il Presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, al termine dell’ultimo confronto con l’Esecutivo.

L’annuncio del Primo Ministro, dunque, si è fatto attendere anche se alla fine lo stesso ha ribadito che, per il momento, non ci sarà alcun nuovo lockdown, che tanto male continuerebbe a fare ad un economia, tuttavia, in ginocchio.

Per quanto riguarda l’annunciato coprifuoco, invece, è confermato quanto scritto nella bozza del nuovo Decreto, ossia che: «I Sindaci dispongono la chiusura al pubblico, dopo le ore 21:00, di Vie o Piazze nei Centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private».

Inoltre, vengono sospesi gli sport di contatto a livello amatoriale (es: calcetto) e arriva anche il divieto per le gare dilettantistiche su base provinciale. Attesi ulteriori chiarimenti per le attività svolte nelle palestre e per il blocco dei 1000 spettatori negli Stadi.

Altre restrizioni riguardano, infine, la presenza negli Uffici (ricorso allo smart working), le sagre, le fiere ed i convegni, mentre restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale ed internazionale nonché i congressi se svolti previa adozione di protocolli validati dal Comitato Tecnico Scientifico.