Dal 3 al 5 Novembre sul Palco del Teatro Moderno la rilettura di Molière
Un viaggio nel Teatro, ma anche nel tempo, attraverso il ‘600. La meta è la salvezza, il motore la speranza, la realtà è un contesto difficile che invita a fuggire. Enzo Decaro insieme a Nunzia Schiano, avvalendosi di un cast di validissimi attori, presenta il secondo spettacolo della Stagione di prosa frutto delle scelte artistiche del DirettoreGianluca Cassandra.
I protagonisti sono Oreste Brunoda Nola e la sua famiglia. Sono una Compagnia di teatranti pronti a trasformare il proprio carretto in un Palco sul quale esibirsi per guadagnare quel pezzo di pane, quel minimo di soldi che potranno garantire loro di andare avanti. I tempi non sono affatto facili, il contesto è quello di un’epoca di carestia, epidemie e fame.
Esiste, poi, un legame particolare fra Molière e i De Filippo e De Caro lo spiega bene: «Il progetto nasce soprattutto da una curiosità artistica – ha dichiarato il regista – a sua volta originata dalla constatazione che, ad un certo punto della loro carriera, i De Filippo hanno sentito l’esigenza di confrontarsi con il Teatro di Molière e del suo genio innovativo. L’ Avaro e Il malato immaginario sono stati, infatti, i titoli a cui più di una generazione si è ispirata».