La storica e giornalista Valeria Palumbo ricostruisce la vicenda della filosofa e anarchica statunitense al Parco della Musica di Roma

«L’amore, che duri un istante o per l’eternità è l’unica base creativa per un nuovo mondo». Così scrisse Emma Goldman e per questo finì in carcere e venne definita, non a caso, ‘la donna più pericolosa d’America‘. Della sua incredibile storia parlerà Valeria Palumbo storica e giornalista, nel quinto appuntamento di Lezioni di Storia, Domenica 12 Febbraio alle ore 11:00 nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica.
Emma Goldman, filosofa libera e coraggiosa, idealista, anarchica, è stata una paladina della libertà d’espressione, dell’emancipazione femminile, dell’uguaglianza sociale e del libero amore. Più di una volta nel corso della sua vita fu incarcerata per le sue idee e le sue iniziative rivoluzionarie.
Nel 1919 venne espulsa dagli Stati Uniti e deportata nella Russia sovietica, dove rimase fino al 1923. Qui poté osservare le conseguenze della rivoluzione bolscevica, rimanendo profondamente delusa e diventando una delle poche voci fra i movimenti della sinistra europea a scagliarsi contro l’esperimento russo.