43anni, famiglia scampata ai lager. È lui dietro i discorsi di Kamala Harris
L’uomo che scrive i discorsi di Kamala Harris è nipote di sopravvissuti all’Olocausto, autore di un libro sul trauma intergenerazionale e colui che anni fa scriveva anche i testi per un altro candidato che ha lasciato un segno nella politica americana, ossia Barack Obama.
Adam Frankel ha solo 43 anni ma sembra aver vissuto almeno 3 vite. Il suo nome è stato tra i più citati nel giorno di chiusura della Convention democratica allo United Center di Chicago. Lui non appare, ma è presente dietro ogni parola pronunciata da Kamala. E, prima di lei, da Obama.
Uno dei Nonni è un sopravvissuto del campo di concentramento di Dachau. Una Nonna sfuggì all’Olocausto nascondendosi nei boschi dell’est Europa, dove combattevano i partigiani ebrei.
Sua Madre ha combattuto problemi mentali al punto che è sprofondata nella depressione, tentando il suicidio. Uno giorno, quando lui aveva 25 anni, gli confessò il segreto che suo Padre non era quello biologico.
Uscito dall’adolescenza, Frankel è diventato uno studente modello, capace di eccellere alla Princeton e alla London School of Economics. I legami con Washington non gli sono mai mancati. Se dietro quel «Yes, we can» che segnò l’epoca obamiana ci fosse lo zampino suo, non è chiaro. Ma dietro i messaggi di Harris, sicuramente, sì.