E’ venuto a mancare all’età di 93 anni Andrea Camilleri, grande scrittore e drammaturgo nonché insegnate della lingua che fu di Dante Alighieri. Una figura autorevole nell’ormai scialbo panorama culturale italiano. Un intellettuale che ha saputo fare della scrittura uno strumento di divulgazione popolare nel senso più “nobile” del termine.

Celebre, infatti, la sua fortunatissima serie di gialli sulle vicende dell’Ispettore Montalbano, grazie anche ad uno stile capace di mescolare sempre, con arguzia ed ironia, la lingua madre con il vernacolo siciliano.

Nato a Porto Empedocle nel 1925, si è spento alle 8:20 di stamani a Roma, dopo essere stato ricoverato lo scorso 17 Giugno all’Ospedale Santo Spirito per un arresto cardiaco. L’avvenuta scomparsa è stata comunicata «con profondo cordoglio» dalla ASP Roma 1, che ha spiegato che «le condizioni sempre critiche di questi giorni si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali».

«Per volontà del maestro e della famiglia le esequie saranno riservate. Verrà reso noto dove portare un ultimo omaggio», ha comunicato l’Ospedale. E’ ovvio come in questi casi le celebrazioni in onore dello scrittore non mancheranno di essere sviliti dalla solita retorica post mortem, ma ciò non impedirà di ricordare che per molto tempo Camilleri faticò a trovare un editore disposto a pubblicare i suoi romanzi, tant’è che agli esordi fu costretto a rivolgersi presso una casa editrice a pagamento (Lalli).

Mancherà al suo pubblico, dunque, ai suoi lettori, a quanti ne hanno apprezzato il talento spesso unito ad una ruvida quanto bonaria saggezza. Ricordiamo che il successo di Camilleri è strettamente legato al personaggio di Montalbano, che in TV dal 1999 è associato all’attore Luca Zingaretti.