Il massimo riconoscimento della canzone d’autore in Italia conferito a Planetario di Peppe Voltarelli, un disco che si configura come un’immersione nella grande canzone d’autore, con emozionanti duetti con altri ‘giganti’ della musica

Unanimemente apprezzato per la sua bellezza, con una raccolta di canzoni senza tempo, Planetarioedito da Squilibri, ha fruttato a Peppe Voltarelli la Targa Tenco per il miglior album da interprete, il massimo riconoscimento italiano per la canzone d’autore, decisa da una giuria composta da circa 350 giornalisti, critici musicali ed opinionisti, che per iniziativa del Club Tenco esaminano e giudicano le produzioni discografiche dell’anno.

Il 21 Ottobre, Voltarelli sarà pertanto sul palco dell’Ariston di Sanremo, assieme alle migliori espressioni della canzone italiana, da Enrico Ruggeri a Madame, da Samuele Bersani ai Fratelli Mancuso, per riproporre parte di questo fortunato album in cui il cantore della Sibaritide ha deciso di misurarsi con i grandi della canzone internazionale, da Jacques Brel a Bob Dylan, da Leo Ferré a Vladimir Vysotskij, offrendo una superba prova delle sue doti di interprete, capace di modulare la forza espressiva della sua voce su diversi registri narrativi, dalla canzone intimista al canto di protesta.

«Planetario è una mappa sentimentale di incontri e grandi amicizie raccontate da canzoni senza tempo – ha dichiarato il cantautore calabrese -. Mi ha offerto l’opportunità di condividere tutti i miei viaggi attraverso canzoni fuori dalle mappe seriali. Con queste canzoni riassumo anni di incontri umani e artistici ma Planetario è molto di più: è un coraggioso manifesto di una libertà espressiva che va oltre confini e frontiere, appartenenze e malintese identità».

Ritagliato su misura delle esperienze di vita e di arte di Voltarelli, ma ideato e avviato in Spagna nel corso di alcuni suoi concerti, Planetario è infatti un progetto ambizioso che, dalla Catalogna, si propone di rinnovare la lezione di Amilcare Rambaldi attorno alla fecondità dell’incontro fra artisti di nazionalità diverse. Prodotto da Cose di Amilcare, muove pertanto in direzione contraria a sovranismi e colonizzazioni musicali e rimanda a una geografia dell’anima che si estende dalle distese di ulivi della Sibaritide ai porti del nord Europa, supportando artisti e musicisti con traduzioni di grande raffinatezza.

*L’immagine in evidenza è a cura di Angelo Trani