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Comincia a prendere forma il progetto dell’Amministrazione comunale di Cosenza di aprire a breve un Punto Informatico nel cuore del Centro storico da destinare ai bambini e ai ragazzi della città vecchia, appartenenti a nuclei familiari bisognosi, all’interno di Palazzo Spadafora, sede del Settore educazione. Il primo atto di questa vera e propria mission è stato compiuto ieri mattina nel Salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi con la donazione di 15 computer da parte della ProjectLife Calabria, Ente di formazione ed Agenzia per il lavoro con sede a Cosenza. I 15 computer sono stati consegnati al Sindaco Mario Occhiuto e all’Assessore al Welfare Alessandra De Rosa nel corso di una breve e cordiale cerimonia. «Nella nostra filosofia – ha detto il titolare di dell’Ente Francesco Volpentesta un posto di prim’ordine ha sempre occupato  la necessità di fornire istruzione adeguata, qualificata e competente. In una fase così particolare come quella venutasi a determinare a seguito dell’emergenza Covid, abbiamo ritenuto di dover rafforzare la nostra missione mettendoci dalla parte di chi non ha grandi mezzi per potersi precostituire un percorso d’istruzione adeguato ai tempi».

Il Sindaco Occhiuto e l’Assessore De Rosa hanno ringraziato il titolare di ProjectLife Calabria:  «Il nobile gesto – ha detto l’Assessore De Rosa, facendosi interprete anche dei sentimenti di soddisfazione del Sindaco Occhiuto – ci dà la possibilità di concretizzare un percorso che abbiamo già iniziato con le Associazioni Santa Lucia e San Pancrazio, particolarmente attente alle esigenze dei bambini e dei ragazzi che vivono nelle aree disagiate del Centro storico. Con l’apertura del Punto Informatico di Palazzo Spadafora, dove saranno allestite le 15 postazioni rese possibili dalla ProjectLife Calabria, intendiamo perseguire una duplice finalità: aprire le porte della Casa comunale, dove ha sede il Settore educazione e l’Assessorato al Centro storico e dare a chiunque, anzitutto ai bambini e ragazzi bisognosi, la possibilità di sviluppare le abilità informatiche oggi quanto mai necessarie, in una società che, anche a seguito dell’emergenza Covid, ci pone di fronte a profondi cambiamenti».