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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha consegnato alla scrittrice polacca Lidia Maksymowicz le insegne di Commendatore della Repubblica Italiana

Sopravvissuta ai campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau e testimone della Shoah, la signora Maksymowicz vive attualmente a Cracovia, in Polonia. I boschi della Bielorussia sono l’ultima luce che Lidia ricordi, prima del buio di Auschwitz, da cui esce nel Gennaio del 1945, dopo la liberazione, per mano a una donna che non è sua madre.
Una polacca, senza figli, che decide di adottare una delle «orfanelle» rimaste sole in un campo disseminato di cadaveri. Lidia cresce con lei. Ma non dimentica la sua vera madre. Non smette di credere che sia viva, di cercarla. E in una storia che sa di miracolo la ritroverà.
Lidia Maksymowicz aveva 3 anni quando è entrata assieme a sua madre nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. E per 13 mesi è sopravvissuta in quell’inferno, nella baracca dei bambini. La madre cattolica, fin dai primi giorni, aveva aderito alla Resistenza bielorussa. Una ragazza, con una figlia di pochi anni, che aveva deciso di entrare in clandestinità e di opporsi alla barbarie nazista.