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Sono settimane che ormai si parla del futuro del tecnico bianconero

A Torino sono giorni incerti quelli che riguardano Massimiliano Allegri, tecnico arrivato all’ultimo anno di contratto con un forte dubbio sull’eventuale rinnovo, sicuramente non più a certe cifre, ormai improponibili, visti gli scarsi risultati sinora ottenuti. La realtà, pertanto, suggerisce che per il rilancio della squadra binconera non può essere lui l’allenatore del futuro sulla panchina della Juventus.
È questo il verdetto inesorabile che arriva dal campo, dopo anni di ingloriose sconfitte ed un gioco fallimentare proposto dal livornese, nonostante le voci provenienti da radio marcato: «Era fatta con il Real Madrid. Era tutto concordato, proprio tutto. Avrebbe solo dovuto firmare» ha raccontato ieri l’Agente dell’allenatore Giovanni Branchini, uomo capace di mille intuizioni, al centro di rumors e voci infondate.
Ebbene sì, proprio d’allora, sono iniziate le sciagure della Juventus, che non ha potuto più porre rimedio al disastro combinato da Andrea Agnelli, prima che lo stesso rimanesse impelagato nella cattiva gestione della squdra da spingerlo, infine, ad un passo indietro da ogni carica societaria. Branchini, tuttavia, può inventarsi questo e quell’altro mondo, sul destino del mister, altro che allenatore del Real Madrid.
John Elkann, forse, non ha ancora capito che un altro anno di Allegri alla Juventus potrebbe rappresentare il vero ostacolo alla crescita prospettata dal Direttore Sportivo Cristiano Giuntoli, il quale è sempre più convinto dell’approdo di Thiago Motta sulla panchina bianconera. L’eredità del peso sportivo della squadra è, sicuramente, più importante del valore finanziario in ambito familiare, per cui se non è più in grado di continuare nel solco della tradizione vincente del Club è, sempre meglio, guardarsi intorno e cercare possibilmente nuovi acquirenti.