Un’altra prova incolore della squadra soltanto alla seconda giornata di Campionato
A perte il primo tempo giocato ad Udine, la squadra bianconera sembra ormai non doversi più risollevare dal torpore calcistico che l’ha coplita da qualche Stagione da quando, esattamente, l’energumeno di Livorno si è seduto sulla panchina del Club con un lauto stipendio di 9 milioni netti all’anno, come previsto oltretutto dal contratto sottoscritto con la Società.
La volta scorsa c’eravamo illusi dell’interveto riparatore di Francesco Magnanelli, collaboratore di mister Allegri proveniente dal Sassuolo, ma dinanzi all’ennesimo scempio visto ieri in campo contro il Bologna, non resta che vergorgnarsi e sperare che qualcosa di inevitabile succeda per fare in modo che quest’anno la Società prenda seri provvedimenti per sbarazzarsi, una volta per tutte, di un tecnico ormai incapace di prendere la situazione in mano per risollevare la squadra.
E, poi, che tristezza la sua assenza nel post-partita alla Conferenza Stampa. Ha mandato Landucci, il codardo, non sapendo più cosa fare e, soprattutto, come giustificarsi dinanzi ai numerosi tifosi sempre più delusi. Si sarebbe trattato di un malore, si è sussurrato insipientemente nei corridoi della Continassa. Ma la verità è un’altra e per i più smaliziati è facilmente intuibile.
Allegri, si è, capito non controlla più lo spogliatoio della Juventus e nella sfuriata rivolta, in primo luogo, ai calciatori c’è tutta la dimensione di una crisi profonda che ha radici lontane e che adesso sembra tracimare senza alcun argine che, comunque, possa arrestarla, prima che in realtà sia troppo tardi. Giuntoli in tutto questo non ha responsabilità, anche se da lui ci si aspetta qualcosa di importante e non solo sul mercato.
*L’immagine in evidenza è a cura di Daniele Badolato / Getty Images