E’ la prima volta che ad un cittadino della Tanzania viene attribuita la prestigiosa onoreficenza, anche se l’Africa, in passato, ha ricevuto altri 3 Premi Nobel per la Letteratura

L’Accademia di Svezia ha scritto nelle motivazioni che hanno indotto la scelta ricaduta sullo scrittore africano: «per la sua intransigente e profonda analisi degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel golfo fra culture e Continenti». Nato nel 1948 e cresciuto nell’isola di Zanzibar, è arrivato in Inghilterra come rifugiato alla fine degli anni ’60, fra i suoi libri più famosi Paradise e By the Sea.

Dopo che Zanzibar, infatti, nel 1963 venne sconvolta da una rivoluzione che portò alla persecuzione dei cittadini di origine araba, Gurnah che apparteneva ai gruppi etnici perseguitati, fu costretto ad allontanarsi dal suo Paese. Nel corso degli anni, ha insegnato letteratura post coloniale e inglese all’Università del Kent a Canterbury.

Arrivato in Gran Bretagna, dove tutt’ora vive come rifugiato, è autore di numerosi romanzi e di una serie di racconti, tutti attraversati dalla questione del rifugiato e nei quali ha stravolto la prospettiva coloniale per evidenziare quella delle popolazioni indigene. Gurnah ha iniziato a scrivere all’età di 21 anni in esilio, in inglese, e anche se lo swahili era la sua prima lingua, l’inglese è diventata la sua lingua letteraria.