Come al solito la partita è iniziata nel migliore dei modi. Dopo appena 2 minuti è vantaggio per il Cosenza grazie ad una bella conclusione di Garritano che su lancio di Tutino indovina il corridoio giusto e, con un piattone di sinistro, deposita la palla in rete.
Una premessa importante che fa ben sperare per una trasferta difficile ed impegnativa in terra pugliese, con un Lecce impegnato a giocarsi una chance concreta per la promozione diretta in Serie A, senza passare dalla roulette dei Play-Off.
Gli uomini di Leverani, oltre all’ambizione, dispongono comunque delle qualità necessarie, cosa ampiamente dimostrata già nella partita di andata in quanto la squadra giallorossa si è rivelata una delle migliori formazioni viste ai piedi della Sila.
Mister Braglia schiera un ottimo 3-5-2 lasciando a riposo Palmiero e Sciaudone e, con un buon sincronismo a centrocampo, crea una fitta ragnatela dove è difficile trovare spazi.
Passano però soltanto pochi minuti e al 5’ il Lecce trova il pareggio con un tiro da fuori di Tabanelli che piazza la sfera nell’angolo basso sulla destra di Perina. La traiettoria appare imprendibile anche perché, dopo un leggero rimbalzo, la palla schizza in rete come una saetta.
Al 10′ occasione per Mungo che liscia però la prima conclusione, poi prova il colpo d’esterno ma il tiro termina alto perdendosi oltre la traversa. Il Cosenza c’è e si vede e senza alcun timore reverenziale si muove a suo agio contro una squadra che, soprattutto in casa, ha demolito qualsiasi tipo di avversario. Ne sa qualcosa l’Ascoli.
Al 38’ i salentini sfiorano il vantaggio con un colpo di testa di Falco che da pochi passi sfiora di qualche centimetro il palo. Scampato il pericolo i LUPI tornano a dettare i ritmi della partita, tant’è che Liverani, al quale non va proprio giù l’atteggiamento dei suoi uomini, si agita ripetutamente in panchina.
Nella ripresa, in ogni caso, è un altro Lecce, ma soprattutto un altro Cosenza. Un copione già visto in cui i rossoblù si consegnano del tutto agli avversari. In realtà, basta un quarto d’ora di gioco e l’ex La Mantia condanna i calabresi all’ennesima amara sconfitta. Sua, infatti, la doppietta realizzata al 60’ e al 64’ dinanzi ad una difesa avversaria inerte e imbarazzante.
Non basterà neanche l’ingresso di Palmiero (C) per risollevare le sorti di un incontro dal destino ormai segnato. Non deve sorprendere se la testa dei bruzi è già proiettata a Domenica sera, quando al San Vito-Marulla si disputerà una vera battaglia contro il Crotone di Stroppa, bramoso di punti per poter risalire posizioni in classifica. La posta in gioco, dunque, è alta, per cui il derby regionale si annuncia come la partita che, per entrambi, potrà (forse) valere l’intera stagione.
Queste le dichiarazioni di Braglia nel post partita: «Primo tempo molto bene. Poi nella ripresa ci siamo rilassati troppo e purtroppo succede spesso. Abbiamo perso una partita contro una squadra molto forte, quello che mi fa pensare è che non abbiamo subito un’ammonizione, un dato che mi lascia perplesso. Dobbiamo salvarci e quindi bisogna essere cattivi, agguerriti e determinati sempre. Il Lecce ha giocatori di qualità, se non li blocchi è ovvio che fai fatica. Ora con il Crotone dovremo fare una grande partita, per tutti i 90 minuti, senza cali di tensione, perché c’è da fare assolutamente risultato».
IL TABELLINO DEL MATCH:
LECCE: Vigorito; Venuti, Lucioni, Marino, Calderoni; Tabanelli, Petriccione, Arrigoni (58’ Tachtsidis); Mancosu; Falco (80’ Majer), La Mantia (73’ Palombi). A disp.: Bleve, Riccardi, Di Matteo, Cosenza, Tumminello, Haye, Saraniti, Felici, Pierno. All. Liverani
COSENZA: Perina; Capela, Dermaku, Legittimo; Bittante, Mungo, Bruccini, Garritano (62’ Palmiero), D’Orazio; Embalo (58’ Maniero), Tutino (75’ Baez). A disp.: Quintiero, Saracco, Schetino, Sciaudone, Trovato, Hristov. All. Braglia
ARBITRO: Il Signor Guccini di Albano Laziale (Dei Giudici – Schirru).
MARCATORI: 2′ Garritano (C), 5′ Tabanelli (L), 60′ e 64′ La Mantia (L).
NOTE: Terreno di gioco in perfette condizioni. Presenti sugli spalti circa 12 mila spettatori di cui più di 400 di fede rossoblù
Ammoniti: –
Angoli: 4-3 (pt 1-3)
Recupero: 1′ pt; 4′ st