Fortunato Amarelli, alla guida di Confindustria Cosenza, è chiaro e approfondisce il tema in modo diretto e semplice

«Se la ripartenza c’è, se riusciamo a scorgere nuova luce e se la speranza ha preso il posto della paura, lo si deve principalmente allo stato d’avanzamento della campagna vaccinale – ha dichiarato il leader di Confindustria -. Dopo mesi di smarrimento e restrizioni, siamo ritornati a nuova vita, a lavorare con maggiore serenità. La vaccinazione diffusa reca un valore in sé e produce effetti per tutti. L’obbligo del green pass sui luoghi di lavoro va vista come una opportunità, sia in termini di tutela della salute che di rilancio economico e salvaguardia dei luoghi di lavoro».

Alcuni, infatti, ritengono che il Green-pass sia una minaccia alla libertà individuale, ma occorre  l’obbligo di ricordare i decessi che la pandemia ha procurato e i costi generati dal lockdown, nonché le tante settimane vissute in continua tensione. «Noi abbiamo l’interesse ad incentivare la vaccinazione – ha ricordato il Presidente Amarellianche sui luoghi di lavoro che sono quelli della produzione del valore, dove si genera ricchezza per la Comunità, perché abbiamo capito che è l’arma più efficace per contrastare il Covid19».

«I tamponi non sono, invece, la strada che possiamo indicare, sia per i costi che per la disponibilità, ma soprattutto perché non sono risolutivi – ha spiegato, inoltre, il Presidente -. Siamo contrari ai tamponi gratuiti per i lavoratori perché costituirebbero un deterrente alla vaccinazione: pagare i tamponi a chi non si vaccina va contro il fine con cui il Governo ha varato questo provvedimento, cioè incentivare le vaccinazioni».

Sul fronte dell’obbligo dell’esibizione del Green-pass sui luoghi di lavoro, Confindustria sta, infatti, lavorando da tempo ed ha informato e formato le Aziende sul da farsi. «Le nostre Imprese sono preparate a gestire le procedure indicate dal Decreto Legge – ha, infine, concluso Amarellie sono fiducioso che non si presenteranno molti problemi. In tempi non sospetti abbiamo lavorato ad una intesa con i Sindacati per il completamento della campagna vaccinale, perché nessuno può permettersi di soffocare sul nascere la ripresa in atto che vede la nostra regione costretta anche a recuperare ulteriori gap creatisi negli ultimi anni».