«Nel nostro territorio sono tante le Aziende ancora ferme. L’Impresa non riparte per Decreto, servono gli ordini, altrimenti è meglio restare fermi e risparmiare sui costi fissi». Così, con Adnkronos/Labitalia, il Presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli, commenta la situazione delle Aziende in Calabria nella cosiddetta fase 2.
«Nonostante la fine del lockdown, nella pratica sono tante le Imprese – sottolinea ancora Amarelli – che non riprendono la produzione perché non hanno abbastanza commesse, e allora è meglio restare fermi aspettare che ritornano gli ordini, resistere risparmiando almeno sui costi fissi e utilizzare la cassa in deroga che è fondamentale in questo momento di difficoltà.
A noi, alle Imprese, ai lavoratori, al Paese servono atti concreti per guardare al futuro con fiducia. Solo se ogni parte del sistema sente il futuro come qualcosa di positivo si può ripartire. Servono atti concreti come il sostegno agli investimenti e al reddito per chi in questo momento non ce l’ha».
Secondo Amarelli il Decreto Rilancio, da quanto si è potuto leggere anche se ancora non c’è nulla di ufficiale, sembra essere un provvedimento corposo, capace di toccare tante esigenze di diverse le componenti della società. L’imprenditore cosentino, Amministratore delegato dell’omonima Azienda, auspica inoltre che nel provvedimento del Governo si punti sul credito d’imposta e sule infrastrutture.
Ma il Presidente degli industriali cosentini vede di buon occhio anche il reddito d’emergenza «che in Calabria sarebbe fondamentale per tutti quei lavoratori stagionali del turismo che quest’anno presumibilmente troveranno difficoltà a trovare occupazione. Questi lavoratori – conclude – non essendo assunti in pianta stabile non potrebbero, infatti, richiedere la cassa in deroga».