Proviamo a tracciare un primo rapido bilancio sul mercato del Cosenza quando ormai la finestra di Gennaio 2020 si trova esattamente a metà percorso. Restano, infatti, altri 15 giorni per la definitiva chiusura. Il caso Omeonga segna, purtroppo, una fase discendente sull’andamento complessivo delle operazioni programmate in Società.
Al momento soltanto Casasola sembra approdare nella rosa di mister Braglia. Per il resto ci sono da registrare una serie di clamorosi flop che potrebbero avere esiti ancor più negativi con l’imminente ripresa del Campionato. Ma si spera di no.
Di Omeonga si è già detto, anche se in questo caso le responsabilità sono da attribuire unicamente al comportamento del calciatore che all’atto della firma si è tirato indietro, facendo improvvisamente saltare il banco. Atteggiamento poco serio e per nulla professionale da parte sua.
Per quanto riguarda, invece, altri calciatori, sappiamo di Nzola finito allo Spezia, dello scambio Greco-Maita arenatosi sul nascere, del “sogno” Tutino a lungo accarezzato e poi svanito e, infine, nelle ultime ore, delle pressioni del Chievo per scippare a Trinchera l’attaccante del Pisa Raul Asencio.
Tutto questo, allorquando le dirette concorrenti assestano colpi sempre più importanti, uno dietro l’altro, mentre in riva al Crati si cominciano a raccogliere i cocci di una prima fase di mercato a dir poco sterile e deludente, come i risultati sin qui ottenuti sui vari campi di una Serie B fortemente competitiva.
E allora, sarebbe preferibile, una volta per tutte, dire la verità sino in fondo e smetterla con la stucchevole narrazione dell’appeal, perché a Cosenza, e questo lo sanno anche i bambini che frequentano lo Stadio, il vero problema, in realtà, è uno soltanto e si chiama budget.