Pubblichiamo, il testo integrale, della lettera di congedo di Davide Cassani al grande CampioneVincenzo Nibali
«Gli addii, si sa, si trascinano appresso rimpianti e malinconia. È stato così per esempio nel caso di Federer che alla fine della sua ultima partita piangeva come un bambino. Per Nibali non è così. Federer si è ritirato perché non riusciva più a giocare, il suo fisico non ce la faceva più. Nibali non è mai stato così vivace e sereno. A 37 anni ha deciso di chiudere, al Giro di Lombardia, la corsa che probabilmente ha amato di più, una classica che lo ha visto trionfare da dominatore per ben 2 volte.
Non tocca a me ricordare le sue vittorie, mi verrebbe da dire le sue imprese, ma almeno mettere in fila il Tour, i 2 Giri d’Italia e la Vuelta, un’impresa che è riuscita soltanto ai grandissimi Campioni. Nibali non ha mai avuto un dissapore, un litigio, tutti sono stati sempre felici e contenti di conoscerlo e di lavorare con lui o contro di lui perché coloro che lo hanno apprezzato di più sono stati proprio i suoi avversari. Io ho amato molto Nibali, in tutti gli anni che sono stato c.t. della Nazionale non ho mai dimenticato il suo nome.
E se Nibali non ha rimpianti io ne ho uno, fortissimo. Al solo pensiero mi viene tanta tristezza. Vincenzo non è stato Campione olimpico per una banale e maledetta caduta. Era il 2016, eravamo a Rio e quella scivolata a 11 km dalla conclusione ha fatto svanire i nostri sogni di gloria. Una delle giornate più intense della mia vita. Eravamo lì, a giocarci un oro olimpico e solo la sfortuna ha tolto a Vincenzo una medaglia sicura.
Ma se chiudo gli occhi e penso a Vincenzo la prima immagina che mi torna in mente è quello scatto sul Poggio. Nessuno si aspettava un Nibali così forte alla Milano Sanremo ma quel giorno il buon Vincenzo si superò regalandoci 10’ di grande ciclismo. Emozione pura. Non posso che ringraziarlo Vincenzo. Mi ha dato tantissimo soprattutto mi ha dato la certezza che il ciclismo è una grande Scuola ed una straordinaria miscela di anima e cuore.
In questi ultimi 15 anni, Nibali è stato uno dei principali protagonisti del ciclismo mondiale, sicuramente l’Italiano più forte, colui che ha tenuto in piedi il nostro movimento. Ora però abbiamo un problema, non sappiamo ancora chi potrà prendere il suo posto, ma questo non è un problema di Vincenzo, ma nostro. Grazie Vincenzo, spero che tu abbia tanta felicità almeno quanta ne hai dato a me e a tutti i tuoi tifosi. Mi raccomando, non sparire perché anche da ex abbiamo bisogno di uomini come te».