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722 gli episodi registrati rispetto ai 624 del 2020. Iniziative di sensibilizzazione nei territori su indicazione del Ministro Lamorgese

Sono i Sindaci i principali destinatari degli atti intimidatori nei confronti di Amministratori locali, mentre si fa sempre più rilevante l’uso dei social network come modalità di aggressione. È quanto emerge dal Report, curato dal Servizio analisi criminale del Dipartimento della Pubblica sicurezzaDirezione Centrale della Polizia Criminale, relativo agli atti intimidatori nei confronti degli Amministratori locali nel 2021.
Dall’analisi emerge un andamento in crescita del fenomeno rispetto all’anno precedente. In particolare, a livello nazionale si rileva un incremento del 15,7%, con 722 episodi di intimidazione registrati nel 2021 in relazione ai 624 del 2020.
Per quanto riguarda, invece, la distribuzione territoriale del fenomeno, Lombardia, Campania e Calabria sono le regioni con il maggior numero di episodi. Per quanto  riguarda le province, primeggia Torino, seguita da Milano e Napoli.
Nel 2021, si legge ancora nel Report, il 29% degli atti intimidatori è riconducibile complessivamente a tensione politica e sociale. Anche il sentiment no green pass ha trovato esternazione in talune circostanze attraverso forme di intimidazione nei confronti degli Amministratori pubblici.
Le iniziative di sensibilizzazione promosse, infine, nel 2021 su indicazione del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, hanno accresciuto la consapevolezza degli strumenti a disposizione per tutelare la funzione ed il ruolo rivestiti da parte degli Amministratori locali, contribuendo ad incrementare il senso di fiducia nei confronti delle Forze di Polizia con le quali collaborare e alle quali denunciare gli atti intimidatori subiti.