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Era Sabato e nevicava quel 27 Gennaio 1945

Quando i soldati dell’Armata Rossa arrivarono ad Auschwitz, nessuno li aveva preparati a ciò che avrebbero trovato. Resti di vestiti e non solo, in questo gigantesco campo di sterminio addossato alla Stazione e abbandonato dai Nazisti in fuga. Ad Auschwitz, infatti, morirono 1,1 milioni di persone, in gran parte ebrei, anche se alla fine del Conflitto furono molti di più.
Dall’Italia arriverà il noistro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ci saranno, poi, al gran completo i Rappresentanti tedeschi, guidati dal Presidente Frank-Walter Steinmeier. «Personalmente credo il Giorno della Memoria sia sempre importante – ha dichiarato Anna Foa storica e studiosa ebrea – ma che lo sia ancora di più proprio oggi. Tra l’altro, è l’unica ricorrenza civile comune a tutti i Paesi europei».
Intanto, è sempre più pessimista sul futuro della Memoria Liliana Segre, amareggiata dal riesplodere dell’Antisemitismo. Lei, però, non si ferma, con la forza di chi sa che deve parlare anche a nome di quelli che non sono mai tornati. «Non ho paura» dice Liliana, nonostante la nuova ondata di odio che l’ha colpita.