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Fu sicuramente una donna che ha lasciato il segno nella storia fiorentina

Barsene era una trecciaiola, per lavoro intrecciava i fili di paglia per realizzare il famoso cappello di paglia di Firenze. Fare la trecciaiola era un lavoro che occupava principalmente le donne ed era molto diffuso nelle campagne fiorentine e nei Borghi occidentali della città.
Poi arrivò la crisi. Con l’Unità d’Italia questa industria cominciò a declinare e nel 1896 era così peggiorata che il lavoro di un intero giorno non bastava nemmeno per il pane, tant’è che all’orizzonte si intravedeva una miseria economica con pochi precedenti in Toscana.
Fu così che la mattina del 15 Maggio 1896 Barsene Conti, una minuta trecciaiola di Peretola in seguito soprannominata la Baldissera  come il famoso generale Antonio Baldissera, prese in braccio il figlio e si distese sui binari del tranvai a Brozzi.
Il suo gesto diede il via allo sciopero delle trecciaiole che portò disordini che durarono per un mese, allargandosi anche verso i territori circostanti. Allo sciopero si unirono le impagliatrici di fiaschi ad Empoli e le tabaccaie di Firenze. Ed è questo il primo sciopero in Toscana di rivendicazione salariale del lavoro femminile.
Fra Maggio e Giugno del 1896 le scioperanti fecero blocchi stradali, incendiati dei magazzini di cappelli e alcuni barrocci dei fattorini, la forza pubblica fu costretta ad intervenire più volte, con esiti alterni. Le scioperanti vennero condannate da 7 a 42 giorni di reclusioni, la Baldissera che era il Caporione, come la chiamavano i giornali, prese più di un anno di reclusione, per questa il marito la lasciò.
Dopo avere scontato la pena, tornata a Brozzi riuscì a riconciliarsi col marito, ma la gente del paese non la perdonò. Per questo venne costretta a trasferirsi a Firenze in zona Santa Croce, qui si stabilì e mori in anziana età. Dal 2018 la Camera del Lavoro di Firenze le ha intitolato un Premio di Laurea.