Per celebrare il riconoscimento dell’Unesco, nella città di emiliana è stata ideata ed allestita una mostra fotografica che racconta i portici dal punto di vista delle persone che li abitano e li vivono quotidianamente
La mostra ha ricevuto il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Bologna ed è stata realizzata in collaborazione con il l’Amministrazione comunale e con altre Associazioni cittadine. Resterà aperta al pubblico sino al prossimo 16 Gennaio. Non è stato facile entrare a far parte della Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, ma ora la città è pronta ad esprimere il valore universale dei suoi beni che appartengono a tutte le popolazioni del pianeta, al di là dei territori nei quali essi sono collocati.
Bologna, infatti, vanta un’estensione di tratti porticati pari a ben 62 chilometri, dato che non trova eguale in nessun altro luogo al mondo. E’ straordinario anche il fatto che i portici siano stati costruiti in città dal XII° secolo fino ai giorni nostri, senza soluzione di continuità, andando così a creare un vero e proprio catalogo di forme architettoniche che si differenziano per stile, materiali, tipologia edilizia, funzione e ruolo urbano. In molte altre città in Italia, in Europa e nel mondo, il portico è presente, ma mai in modo così pervasivo e variegato come a Bologna.
Grazie al particolare apparato normativo e alla definizione del portico come spazio di proprietà privata, ma ad uso pubblico, essi hanno potuto resistere per un lungo arco temporale e diventare elemento d’identità cittadina e luogo di socialità e relazione. A chi passeggia per la città, ancora oggi, si presenta una varietà di architettura porticata eccezionale. D’altra parte, proprio questo aspetto, ha sempre colpito viaggiatori di passaggio, artisti e studiosi, che hanno poi contribuito all’esportazione del modello del portico bolognese e alla sua diffusione in tutto il mondo.
*L’immagine in evidenza è a cura di Giorgio Bianchi – Comune di Bologna