Siamo alla vigilia di una sfida molto delicata per il Cosenza che Sabato 21 Settembre alle ore 15:00 affronterà un Benevento molto ambizioso allo Stadio Ciro Vigorito. Le due squadre si sono affrontate 21 volte a Benevento nella loro storia. Il bilancio è nettamente a favore dei padroni di casa, vittoriosi in 11 occasioni, 7 i pareggi, 3 le affermazioni per i bruzi, di cui una a tavolino nel 1956/1957.
Mister Braglia, intanto, ha parlato in Conferenza stampa. Ci conforta il suo richiamo alla “cattiveria” agonistica, la cui mancanza è stata ampiamente evidenziata nel nostro commento alla cronaca di Cosenza-Pescara (n.b. “quella cattiveria che, invece, è mancata ai ragazzi di Braglia“).
Queste, comunque, le sue parole: «Abbiamo qualche acciacco, penso sia normale per tutte le squadre. Vediamo di risolverlo. Domani giocheremo una partita per noi importante. Vorrei che i miei giocatori tenessero presente che veniamo da due sconfitte e dovremo disputare una partita molto più tosta. Dobbiamo iniziare ad avere lo spirito di una squadra che si deve salvare, non possiamo assolutamente giocare in punta di piedi.
Ritorniamo a fare le cose che ci hanno permesso di raggiungere i risultati degli ultimi tre anni. La squadra sta bene, ha assorbito abbastanza bene i dispiaceri di questa fase iniziale. Il Benevento è molto più forte di noi, però andremo a giocarcela con le nostre armi e con la voglia che ci ha sempre contraddistinti. Venderemo cara la pelle. Voglio delle risposte dai miei ragazzi, chiunque scenda in campo. Ci attende un tour de force, intanto iniziamo con la prima partita e vedremo di che pasta siamo fatti. Dopo penseremo alle altre.
A me interessa che i cambiamenti non siano nell’assetto ma nella testa dei giocatori. Al di là dei moduli è importante entrare in campo con cattiveria e determinazione. Non abbiamo mai subito gli altri e bisogna ripartire da questo. Ci condannano le disattenzioni e il rilassamento di alcuni minuti. Gli ultimi arrivati stanno lavorando per mettersi al passo con gli altri. Sono arrivati giocatori forti e devono giocare per entrare in forma e per raggiungere la condizione. Nessuno di noi vuole lasciare questo campionato.
Se non ce la facciamo con le gambe dovremo farcela in un’altra maniera. E’ arrivato il momento che ognuno di noi si prenda le sue responsabilità, io sono abituato a farlo. Lazaar ha avuto un affaticamento, Kanouté è un giocatore forte ma deve alzare il livello di corsa. Poca roba rispetto alle immense qualità che possiede. Pierini a mio avviso fa ancora fatica nel ruolo in cui sta giocando. Vorrei giocasse un pochino più di pancia che basandosi sulla tecnica. Nessuno lo mette in dubbio perché ha grandi doti. Bisogna cercare di andare a fare risultato».