Il piano dell’Europa è rilanciare le bottiglie a zero gradi
Paesi come Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Germania, rappresentano ancora il 60% della produzione mondiale vinicola e il 60% dell’export globale. Ma i consumi negli ultimi 20 anni sono calati a ritmo sostenuto, soprattutto per il vino rosso tra i giovani, che dalle indagini più recenti mostrano un’idea del bere molto diversa da quella dei loro Genitori e dei loro Nonni.
L’Italia sta operando con un certo ritardo, dovuto ad una resistenza legata alle sue radicate tradizioni vinicole. Le nuove norme prevedono l’armonizzazione delle regole sull’etichetta elettronica QR Code e maggiore flessibilità sulle autorizzazioni dei nuovi impianti di viti. «Sono convinto che le proposte contribuiranno a stabilizzare il mercato e consentiranno ai produttori di cogliere nuove opportunità per rispondere all’evoluzione delle aspettative dei consumatori» ha dichiarato Christophe HansenCommissario Europeo all’Agricoltura.
Le misure, tutto sommato, hanno avuto una buona accoglienza nel Settore. Intanto, il turismo extraeuropeo che vuole vivere esperienze enogastronomiche, in Europa è cresciuto del 7% ed è al secondo posto dopo l’interesse per le visite culturali. L’interesse, quindi, è diffuso. Le mete più gradite per gli italiani sono quelle tradizionali delle Langhe, Chianti e la famosa Montalcino. Ma si riscontra un forte interesse anche di inglesi e americani per la Sicilia.