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E’ di 400 i milioni la cifra che il Governo ha stanziato con urgenza in favore delle famiglie più bisognose che in questo difficile momento presentano enormi difficoltà economiche per affrontare una, seppur minima, tranquillità quotidiana.

Dopodiché, saranno i Comuni a gestire l’assegnazione dei buoni spesa pari a 25 euro, distribuibili sino al prossimo 25 Aprile, augurandoci che quella data possa anche rappresentare il giorno della liberazione da questo maledetto virus.

Sono state, tuttavia, decisioni precedute da accese polemiche fra quanti hanno sostenuto questa iniziativa (misura, in realtà, ancora insufficiente per coprire le concrete necessità di tanti cittadini ormai sull’orlo della disperazione) e coloro che, tuttora, ritengono il provvedimento al quanto populistico e demagogico.

Si tratterebbe, infatti, secondo alcuni, di un sostegno verso quei soggetti che nella maggior parte dei casi continuano a lavorare in nero e quindi non contribuirebbero, in alcun modo, alle spese che lo Stato giornalmente sostiene in servizi destinati alla collettività. In ogni caso, gli aiuti sono rivolti anche a precari e disoccupati in genere.

A loro, inoltre, è anche destinato il cosiddetto REM (Reddito di Emergenza), un’indennità pari a 600 euro che andrà a coprire l’intero arco di tempo legato alla gravissima crisi sanitaria ed economica. La tempistica del piano d’intervento per complessivi 4,3 miliari è contenuta, tra l’altro, nella versione definitiva dell’Ordinanza emanata dalla Protezione Civile, che fissa anche i criteri di ripartizione delle risorse.

Entro Martedì 31 Marzo, i fondi saranno comunque disponibili con l’80% delle risorse distribuite in base al numero della popolazione, mentre il restante 20% si concentrerà nelle zone più povere del Paese in base al parametro della distanza fra il reddito pro capite del Comune e quello medio nazionale.