Le notti magiche del 1990 ricordano il Mondiale di una squadra trascinata dalle reti di un ragazzo siciliano convocato come riserva e divenuto, invece, titolare a suon di goal. Se n’è andato, dunque, un’icona, un simbolo del nostro calcio. È venuto a mancare Salvatore Schillaci, per tutti Totò. Era malato da tempo di tumore al colon ed era già stato operato alcune volte.
Schillaci rimarrà per sempre l’eroe dagli occhi spiritati che ha fatto sognare gli italiani. Nei giorni scorsi si era registrato qualche miglioramento, prima che la situazione tornasse grave proprio dalla scorsa notte. Il Comune di Palermo, per rendere il giusto tributo al calciatore, ha voluto mettere a disposizione lo StadioBarbera per l’allestimento della Camera Ardente.
«Queste malattie non guardano in faccia nessuno» aveva detto sconfortato alla morte di Gianluca Vialli. Della sua salute non si sapeva ancora pubblicamente, ma ci era già passato anche lui, come avrebbe raccontato successivamente. Sembrava aver segnato il goal più importante della sua esistenza. E invece no, la partita, purtroppo, non era finita.