Si riducono gli spostamenti per studio e lavoro, diminuisce l’uso di bus e metropolitane, mentre aumenta il ricorso all’auto privata. E’ così che la mobilità degli italiani si prepara a cambiare volto, plasmata fortemente dalla pandemia
Il maggiore utilizzo del lavoro e dello studio a distanza lasciano intravedere per il prossimo autunno una diminuzione degli spostamenti di studenti e occupati. Oltre l’80% di questi cittadini, prima della pandemia, si spostava abitualmente almeno cinque volte a settimana, ma un po’ meno del 70% prevede di farlo con la stessa frequenza da Settembre in poi.
Aumenta, di conseguenza, il ricorso al mezzo privato per gli spostamenti di studio o lavoro, ma solo di quello a motore, mentre non decolla la mobilità cosiddetta ‘dolce‘. Si riduce, quindi, anche significativamente, il trasporto pubblico. Tra occupati e studenti, infatti, oltre la metà di quanti cambieranno modalità di trasporto rispetto a prima dell’emergenza sanitaria, citano il covid come causa esclusiva o associata ad altre ragioni.
Resta il fatto, che anche fra coloro che non sono occupati o studenti diminuirà il ricorso al trasporto pubblico e nei tre quarti dei casi il rischio del virus è alla base di questa scelta. L’indagine è stata comunque progettata e condotta dall’Istat con l’obiettivo di cogliere, appunto, le diverse specificità degli italiani nella frequenza degli spostamenti e che prefigurano, pertanto, un cambiamento significativo per i prossimi mesi.