Il Bologna Portici Festival ha presentato le prodezze di un grande equilibrista
Un appuntamento, quello con Loreni, fortemente voluto dal Comune di Bologna per condensare in una rappresentazione altamente poetica la magia da una parte dei Portici, il tratto che conduce a San Luca e si allunga fino alla Certosa, e dall’altra un luogo unico come il Cimitero Monumentale, uno dei più antichi e suggestivi d’Italia.
«È stata una delle sfide più emozionanti della mia carriera – ha detto, infatti, Loreni -. La traversata non rappresenta solo il punto di arrivo di un percorso, fatto di un grande sforzo fisico e mentale, è anche un potente mezzo di consapevolezza, in cui ogni volta si entra in dialogo con istinti irrazionali e paure primigenie».
Camminare sul cavo teso attraverso il vuoto crea, appunto, l’occasione di incontrare le parti più profonde di sé e di stare con quello che accade nel momento, ossia l’insorgere della paura e l’accoglienza della paura stessa. L’acquietarsi del pensiero e la concentrazione sull’attimo presente, lo stare nel corpo con il cavo e sul cavo, suscita il rischio della caduta ed, infine, il contatto con l’assoluto.
*L’immagine in evidenza è a cura di Giorgio Bianchi