Il Ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia ha predisposto una nuova Ordinanza per il cambio colore
A preoccupare per la diffusione del virus è, ormai, la presenza accertata delle varianti, sulle quali è cominciata l’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità. Le tre regioni vanno, quindi, ad aggiungersi ad Abruzzo, Liguria, Toscana, Umbria, Trento e Bolzano. Nessuna, fra le tante, comunque è formalmente in zona rossa, anche se nelle località maggiormente a rischio, come Perugia, Pescara, Chieti, oltre a diversi Comuni del Nord e del Centro Italia, sono già scattati lockdown totali.
Oltretutto, sempre la circolazione delle varianti, ha fatto sfumare il passaggio della prima regione in zona bianca poiché in Valle d’Aosta l’incidenza è tornata sopra i 50 casi ogni 100 mila abitanti, per cui il rischio è salito nuovamente da basso a moderato. Intanto, nella giornata di ieri, Sabato 20, si è riunita la Conferenza Stato-Regioni: «Serve un deciso cambio di passo – ha dichiarato il Presidente Stefano Bonaccini – a partire dalla campagna vaccinale, la priorità assoluta, e sulle misure per la ripresa economica. Vanno poi riviste le regole e i parametri di entrata e uscita dalle zone di rischio, con una maggiore semplificazione e decisioni che vanno comunicate molto prima rispetto a quanto accade ora».
Tuttavia, nei prossimi giorni il premier Mario Draghi dovrebbe fare il punto con i Ministri interessati ed i vari esperti per valutare proprio l’impatto delle varianti, e sarà lui ad annunciare la linea da tenere a partire dal prossimo 5 Marzo, giorno in cui scadrà l’attuale Decreto. «Sono ormai poche le regioni a basso rischio – ha ribadito, infine, il Presidente dell’ISS Brusaferro -. Tutto ciò mostra come lo scenario apparentemente stabile è in realtà in scivolamento verso un peggioramento».