E’ stato un 1° Maggio caratterizzato dalle polemiche a seguito del tentativo, da parte della RAI, di censurare l’intervento del repper milanese Federico Lucia in arte Fedez, anch’egli presente al tradizionale appuntamento musicale romano per dire la sua sulla legge contro l’omofobia
Un intreccio da Paese decisamente arretrato e poco disposto a coltivare l’esercizio della ‘libertà di pensiero‘, tra l’altro previsto e garantito dall’articolo 21 della nostra Costituzione. D’altronde, nulla di buono ci si poteva aspettare da una TV di Stato da sempre lottizzata e in mano ai partiti.
Anche il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna è intervenuto nel concitato dibattito, rivolgendo un appello al primo ministro Mario Draghi che ben apprezza il valore dell’indipendenza: «Se il Governo istituzionale anziché trovare un inevitabile insano accordo sulle nomine, ne trovasse uno sano per la democrazia per liberare la RAI dai partiti, sarebbe un grosso tributo alla Giornata internazionale della Libertà di Stampa che si celebra domani e sottrarrebbe anche a chi lavora in Rai il peso di polemiche evitabili come quella di queste ore».
«Questo è il momento giusto per riformare la RAI e sottrarla alle ingerenze della politica – ha intanto tuonato sui social l’ex premier Giuseppe Conte – specie ora che buona parte delle forze politiche rappresentate in Parlamento appoggiano il Governo in carica e questo può agevolare un clima di confronto costruttivo».