Gli storici grandi magazzini tedeschi trascinati nel fallimento dell’oligarca austriaco Benko
Il KaDeWea Berlino è stata, dunque, una vera istituzione.Quando la città era divisa fra l’Est e l’Ovest, c’erano 3 cose che bisognava assolutamante vedere e fra queste sicuramente il KaDeWe, che da Lunedì scorso è praticamente fallito. Non per demeriti propri o per cattiva gestione. Paga, piuttosto, la rovinosa caduta dell’uomo che ha voluto comprarselo come l’ultimo status symbol. L’oligarca austriaco RenéBenko.
Si ricorda come il secondo negozio più grande d’Europa dopo Harrods, ha ricevuto tra i 40 e i 50 mila visitatori al giorno. La sua storia, oltretutto, corre in parallelo con quella di Berlino. Fondato nel 1907 dall’imprenditore ebreo Adolf Jandorf, diventò negli anni ’20 epicentro di quell’eldorado decadente che caratterizzava i dintorni di Wittenbergerplatz.
Domenica le porte del KaDeWe sono rimaste chiuse e i 1.900 dipendenti hanno capito che i libri stavano per essere portati in tribunale. Durante la guerra un Aereo alleato si schiantò sul Palazzo rendendolo inagibile. Ma fu negli anni ‘50, dopo la riapertura a cui assistettero in Piazzadecine di migliaia di tedeschi, che si calò nella sua più riuscita reinvenzione, quale simbolo riconquistato del benessere dalla Germania dell’Ovest.