Con il Decreto firmato dal premier Giuseppe Conte nella nottata dell’8 Marzo scorso il Governo ha deciso di chiudere le Scuole di ogni ordine e grado, nonché le Università, fino al prossimo 3 Aprile in tutta la Lombardia e nelle altre province del Nord, confermando, invece, il 15 Marzo per il resto d’Italia.
Si tratta, francamente, una decisione molto discutibile, soprattutto alla luce di un Centro-Sud sempre più esposto ai pericoli del contagio. In ogni caso, non si escludono eventuali proroghe o ulteriori decisioni in relazione a come evolverà la situazione nelle restanti regioni italiane.
Tuttavia, non dovrebbero esserci rischi per la validità dell’Anno scolastico, ma la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha escluso ogni possibilità di un 6 politico per gli otto milioni e mezzo di studenti. Ciò vuol dire che la didattica a distanza non è più facoltativa, bensì obbligatoria, e che non è necessaria l’approvazione intermedia degli Organi collegiali.
Il Governo ha, inoltre, precisato che i giorni di assenza maturati a causa dell’emergenza sanitaria non verranno conteggiati, in modo da non penalizzare i ragazzi sia per gli esami finali che in relazione ai voti di fine anno.
Per quanto riguarda il recupero dei giorni persi, infine, ci sono al vaglio diverse soluzioni, fra cui l’idea di prolungare l’Anno scolastico fino all’inizio dell’estate oppure, ipotesi più fattibile, ridurre i giorni di vacanze nelle imminenti festività pasquali.