All’età di 72 anni è deceduto l’ex batterista dei Pooh Stefano D’Orazio ricoverato da alcuni giorni. E’ stato strumentista, autore e scrittore di testi. A stroncarlo il coronavirus

L’annuncio è stato dato in un primo momento su Twitter dall’amico Bobo Craxi e, poi, confermato da Roby Facchinetti sul suo profilo Facebook: «Stefano ci ha lasciati due ore fa», ha dichiarato commosso.

«Era ricoverato da una settimana – ha poi continuato – e per rispetto non ne avevamo mai parlato. Oggi pomeriggio, però, dopo giorni di paura, sembrava che la situazione stesse migliorando, ma stasera, la terribile notizia».

«Abbiamo perso un fratello – ha infine concluso – un compagno di vita, il testimone di tanti momenti importanti, ma soprattutto, tutti noi, abbiamo perso una persona per bene, onesta prima di tutto con se stessa. Preghiamo per lui».

Il musicista era nato a Roma nel Settembre del 1948 e sin da giovanissimo si era dedicato alla musica. Una data importante nella sua vita artistica è quella che segnò il suo ingresso nei Pooh e cioè l’8 Settembre 1971, dopo l’uscita di Valerio Negrini.

Iniziò d’allora, fra percussione e voce, la sua carriera insieme al gruppo costellata da grandi successi, accostandosi in seguito allo stesso Negrini come paroliere ed autore di numerosi brani. Nel 2009 D’Orazio decise di lasciare il palcoscenico, dopo un tour di 38 date conclusosi a Milano, salvo rientrarvi nel 2015 in occasione del cinquantennale.

Nel Marzo scorso, lo ricordiamo, fu autore del testo di Rinascerò, Rinascerai la canzone scritta insieme a Roby Facchinetti per la città di Bergamo quale inno di speranza per una Comunità dilaniata dal dolore a causa della perdita di tante vite umane provocata proprio della pandemia. Un destino davvero beffardo per il talentuoso artista.