3 anni

Scouting e plusvalenze alla base di un piccolo Club di provincia che da anni domina la scena in Cadetteria. Tutto quello che, al contrario, manca al Cosenza di Guarascio

Nelle intenzioni di qualche maligno, il paragone potrà sembrare anche tendenzioso, poiché formulato nel tentativo di screditare una pseudo-Dirigenza che dinanzi alle ennesime difficoltà, deve spesso mettersi al riparo dai continui spifferi che da sempre mirano a ‘destabilizzare‘ l’ambiente.
Ma, in realtà, le cose non stanno esattamente in questo modo. Per chi conosce, più da vicino, le vicende del Cosenza Calcio, avverte quanto possa essere ingombrante l’accostamento con una delle realtà sportive più virtuose e lungimiranti di tutto il calcio italiano.
La ‘favola‘ dell’Associazione Sportiva Cittadella nasce, infatti, il 23 Giugno 1973, quando entra in scena l’imprenditore Angelo Gabrielli che sarà l’artefice, nella Sede dell’allora Pro Loco di Galleria Garibaldi, della fusione fra l’Olympia e Cittadellese, le due squadre della piccola cittadina veneta.
E così, dopo mesi di serrate trattative fra i Rappresentanti delle due Società, alle prese con antiche ruggini e profonde divisioni, si arrivò, fra non poche difficoltà, alla tanto attesa fusione. Gabrielli, dirigente dell’allora Olympia, venne eletto per l’appunto Presidente, carica che manterrà sino al 2009, anno della sua scomparsa.
Da quel momento finisce, oltretutto, l’epoca dei derby divisivi fra le due compagini cittadine. L’esordio della nuova Società granata è, però, un anno amaro per i tifosi, in quanto si concluderà con una imprevista retrocessione in Prima categoria.
Oggi è il figlio Andrea, insieme ai suoi fratelli, a guidare le sorti del Club, tant’è che dalla Prima categoria la ‘dinastia‘ dei Gabrielli è riuscita, in più occasioni, a disputare i playoff e, quindi, a sfiorare l’accesso nella massima Serie.
La gestione oculata della squadra è, ormai, un elemento caratterizzante della famiglia, che con Claudio Foscarini prima, allora tecnico della Primavera (il cosiddetto ‘Ferguson della provincia italiana‘) e Roberto Venturato poi, sono riusciti a consolidare un lungo periodo di permanenza in Serie B.
Un capolavoro basato su solidi valori da trasmettere a calciatori e membri dello staff. Una politica che ha permesso, nel corso degli anni, di lanciare sui grandi palcoscenici del calcio, numerosi calciatori come, ad esempio, Gabbiadini, Biraghi, Baselli, Ardemagni e Meggiorini, assicurando nel contempo indispensabili risorse finanziarie.
Tutto questo, naturalmente, si differenzia dai soliti prestiti che ai piedi della Sila non hanno mai prodotto nulla di buono, tranne che sofferti finali di Stagione in cui la squadra rossoblù ha dovuto sempre ‘reinventarsi‘ per restare aggrappata al sogno salvezza, quello che Venerdì sera i Lupi saranno costretti ancora una volta a rincorrere proprio al cospetto del Cittadella.

*L’immagine in evidenza è a cura del Cittadella Calcio