«Quando Obama e io ci siamo offerti Volontari – ha ricordato Clinton – ho detto: ‘Mandatemi in campagna, voglio andare nei posti dove la gente non vede mai un Presidente, voglio parlare con piccole folle dove i vicini si conoscono, dove i legami di fiducia non sono stati distrutti’».
Bill Clinton arriva a bordo di un autobus, in completo marrone scuro sulla polo color pesca, scarpe da ginnastica, la voce roca e nell’orecchio sinistro quello che sembra essere un apparecchio acustico. Lo aspettano 200 persone davanti al seggio di Fayetteville in North Carolina, dove è iniziato la scorsa settimana il voto anticipato.
Per 4 giorni ha percorso questo Stato in lungo e in largo. Lui, Barack e Michelle Obama, ma non Hillary poiché in questa fase finale, cercano strenuamente di conquistare ogni singola possibile anima negli Stati in bilico. Si prende il tempo per parlare con ogni spettatore, abbracciarli, accarezzare i capelli di una signora canuta.