Subito dopo il Consiglio dei Ministri, nella stessa mattinata, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte salirà al Quirinale per rassegnare le proprie dimissioni nelle mani del Capo dello Stato Sergio Mattarella
Dopo la fiducia in Parlamento (assoluta alla Camera e relativa in Senato), e l’appello rivolto ai cosiddetti ‘responsabili’ solo in parte raccolto, nel tentativo di arginare una crisi voluta da Italia Viva e dal suo belligerante leader Matteo Renzi, l’unico modo per rimettere in piedi un nuovo Governo, evitando così il ritorno alle urne, è quello di investire il Presidente della Repubblica per un autorevole richiamo al senso di responsabilità da parte delle forze in politiche.
Lo scenario, infatti, è quello di un nuovo incarico a Conte di cui, in realtà, avevamo già riferito nei giorni scorsi, anche perché PD, M5S e Leu hanno già dato la loro ampia disponibilità nel garantire che il premier uscente sarebbe l’unico punto di equilibrio possibile per la nuova coalizione, naturalmente da allargare.
Intanto, il Segretario nazionale del Partito Democratico Nicola Zingaretti, in una breve dichiarazione, ha tracciato i contorni della prossima maggioranza che dovrebbe, appunto, escludere dai giochi sia le possibili vocazioni ‘sovraniste’ e ‘populiste’ presenti in alcuni partiti, che l’indigesto ed inaffidabile ex Sindaco di Firenze: «Auspichiamo un nuovo Governo chiaramente europeista e sostenuto da una base parlamentare ampia, che garantisca credibilità e stabilità per affrontare le grandi sfide che l’Italia ha davanti», sono state le sue parole.