Sotto un cielo cupo e gravido di pioggia il Cosenza perde in casa per la seconda volta consecutiva e riaccende le speranze di una Spal che lo batte con il minimo sforzo

E’ ormai passato un mese esatto dall’ultima vittoria in Campionato dei calabresi. Era, infatti, il 27 Ottobre quando al San Vito-Marulla i bruzi dominavano contro una Ternana inerme e, a tratti, anche stordita. Ebbene, da allora ad oggi, solo amarezze e delusioni, a parte il secondo tempo di Parma quando si è finalmente rivista una squadra con la giusta aggressività e determinazione.

Forse, dovrebbe bastare questo magro bottino, fatto di tre sconfitte (di cui due casalinghe) ed un solo pareggio, ad alimentare le legittime preoccupazioni dei tifosi che cominciano, purtroppo, ad avvertire un certo disagio dinanzi alle tante prove incolori di una formazione lenta ed incupita, che non sa più riaccendere quell’entusiasmo che, comunque, ha fatto da sfondo in alcune prestazioni molto più convincenti.

La partita contro la Spal è stata giocata a ritmi lenti da entrambe le squadre. Sicuramente il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, almeno per quanto si è visto nel corso della gara. Davvero poche le occasioni da goal. Sarà stato il campo pesante e la pioggia insistente abbattutasi sul terreno di gioco, sin dall’avvio, ad innescare l’andamento al cloroformio che ha contraddistinto l’intero arco dei novanta minuti, anche se tutto ciò, sia ben chiaro, non lascia alcun alibi alla pigrizia dei calciatori rossoblù.

Una volta passati in svantaggio al 58′ con la marcatura di Pepito Rossi, un campione che nell’occasione è riuscito a togliersi di dosso la muffa accumulata in questi anni, il Cosenza non è riuscito neanche a sfruttare la superiorità numerica per l’espulsione di Vicari giunta all’83’. E a nulla è valsa la soluzione proposta da Zaffaroni di gettare tutti gli attaccanti nella mischia, nel tentativo di abbattere il muro eretto da una Spal che ha quasi sempre rinunciato al gioco, eccetto il tiro di Mancosu al 51′ respinto in angolo da Vigorito.

Tuttavia, se c’è qualche circostanza in cui i Lupi possono recriminare più di quanto sono, invece, riusciti ad ottenere, bisogna guardare, in modo particolare, al 55′ con Palmiero, incapace di sfruttare una clamorosa ingenuità commessa da Thiam e, poi, con Gori che al 73′, da buona posizione, ha ‘sparato‘ alto sopra la traversa. E’ inutile negare, a questo punto, che la situazione di classifica si complica maledettamente, anche perché, prima della pausa di Gennaio 2022, sta per aprirsi un ciclo al quanto terribile, in cui nessuno degli avversari farà sconti al Cosenza, specie se questi si chiamano Monza, Cremonese, Pisa, Cittadella ed Ascoli.

IL TABELLINO DEL MATCH:

COSENZA: Vigorito; Tiritiello, Rigione, Venturi; Anderson (63′ Millico), Carraro, Palmiero (86′ Pandolfi), Boultam (63′ Florenzi), Situm; Gori (81′ Kristoffersen), Caso. A disposizione: Saracco, Matosevic, Corsi, Panico, Pirrello, Vallocchia, Minelli, Gerbo. All. Zaffaroni

SPAL: Seculin (46′ Thiam); Dickmann, Vicari, Capradossi, Celia; Da Riva (81′ Mora), Esposito, Mancosu; Seck (81′ Zuculini); Melchiorri (66′ Peda), Colombo (46′ Rossi). A disposizione: Pomini, Tripaldelli, Crociata, Ellertsson, Coccolo, Heidenreich, D’Orazio. All. Clotet

ARBITRO: Maresca di Napoli (Miele – Gualtieri)

IV UOMO: Panettella di Gallarate

VAR: Abbattista di Molfetta

AVAR: Lanotte di Barletta

MARCATORI: 58′ Rossi

NOTE: Cielo grigio con pioggia battente, temperatura di 13°C circa. Terreno di gioco in buone condizioni. Spettatori presenti 2.269 di cui 74 ospiti (Incasso di € 20.230)

Ammoniti: 43′ Tiritiello (C), 70′ Da Riva (S), 72′ Florenzi (C), 76′ Thiam (S), 87′ Mora (S)

Espulso: all’83’ Vicari (S)

Angoli: 8-4 (pt 3-1)

Recupero: 2′ pt; 4′ st