Un Modena fortunato, più che meritevole, espugna il San Vito-Marulla con sagacia tattica e compiendo il minimo sforzo
Primo infrasettimale di questa scintillante Serie B, in un inizio settimana che lentamente saluta l’estate per aprire, finalmente, le porte all’autunno, almeno secondo alcuni. La sfida contro il Modena è servita, quindi, ad aggiungere un altro pezzo di verità su questo imprevedibile Cosenza, partito quest’anno con qualche convinzione in più, ma che la squadra di Bianco ha, però, subito ridimensionato.
Esce, dunque, sconfitto e senza troppe pretese l’11 calabrese, passato in vantaggio con la prima seria azione al 12′, sulla quale Tutino ha trovato il modo di avventarsi su un pallone volante e di spingerlo in rete. La partita, a quel punto, è sembrata mettersi in discesa, ma con il passare dei minuti è venuto fuori il Modena, squadra modesta e che, tra l’altro, non ha mai convinto, sia sul piano del gioco che per iniziative portate avanti, che ha tovato il pari con Strizzolo al 40′, in modo decisamente rocambolesco, confermato, poi, al VAR dall’Arbitro Di Marco, dopo un presunto fallo subito da Marras.
Al 37′, tuttavia, c’è stato un pasticcio degli attaccanti rossoblù a ridosso dell’area avversaria che, in qualche modo, ha permesso a Gagno di rimederiare, al di là delle sue preoccupanti incertezze. La squadra emiliana, pur giocando con una linea difensiva abbastanza alta, non è mai riuscita a proporsi dalle parti di Micai in modo pericoloso. Gli è mancata, sopratutto, una certa precisione nei passaggi ed un uomo d’ordine a centrocampo, a parte le ricuciture di Palumbo.
Nella ripresa, i Canarini, sono apparsi frastornati dal gioco lucido ed insistente del Cosenza che, ad un certo punto, ha cominciato a spingere sull’accelleratore, tant’è che al 50′, un solitario Voca, ha sfiorato il raddoppio a pochi passi dalla porta. Al 60′, invece, è stato Palumbo a divorarsi la rete del vantaggio, nell’unica azione in cui il Modena è sembrato esistere. Per il resto, l’uscita dal campo di Tutino e Zuccon ha spento di colpo il motore dei calabresi.
All’87′, infine, la clamorosa beffa con la rete di Abiuso, lesto nel raccogliere al volo una respinta di Micai, uscito in anticipo su Manconi, dopo il tocco magistrale di Tremolada. E soltanto allora che le nuvole grigie sul cielo incredulo della città, hanno dipinto per i tanti tifosi raccolti sugli spalti, una serata cupa e premonitrice di chissà quali presagi, che agitano ancora i cuori e lo spirito di migliaia di persone che non vorrebbero resuscitare gli incubi degli anni scorsi. Il Modena questa sera ha fatto, purtroppo, rivivere antichi fantasmi al popolo rossoblù, riportando i Lupi con i piedi per terra, nella speranza che almeno questo brusco risveglio possa servire a riprendere la corsa.