C’è tanta amarezza per la sconfitta in casa contro un ordinato Pordenone, ma purtroppo i numeri sono ormai implacabili, nella loro logica: la media punti del Cosenza è da retrocessione. Eppure, i vertici societari, con un atteggiamento inspiegabilmente silente, sembrano quasi rassegnati di fronte al tracollo della squadra.

Altri 45 minuti buttati alle ortiche, con un centrocampo inesistente, un gioco del tutto prevedibile e poche azioni da rete. Palle perse in abbondanza, come questo Natale 2019 che però si preannuncia avido e particolarmente ingeneroso nei confronti dei tifosi cosentini.

I friulani, al contrario, hanno badato al sodo. Sorretti dalla loro prestanza atletica e da un cinismo quasi spudorato, hanno messo al tappeto un Cosenza fragile e smarrito. Ci ha pensato Strizzolo con una implacabile doppietta (30’ e 40’) ad infliggere il doppio svantaggio ai LUPI.

E Braglia che solo qualche tempo addietro si beava nell’essere quella rossoblù la seconda miglior difesa del Campionato, finisce col lamentarsi a fine gara per i goal presi troppo facilmente dal Cosenza.

Per la cronaca c’è da segnalare un bel sinistro di Sciaudone al 22’ e nel finale di tempo il tentativo sotto porta di Carretta che ha mancato il bersaglio da pochi passi. Il pubblico ha provato a scuotere i ragazzi, ma la rabbia che si respirava sugli spalti era palpabile, tant’è che quelli dei tifosi non sono stati affatto inni alla gioia rivolti ai loro beniamini.

Tuttavia, nel secondo tempo, come già successo in altre occasioni, il Cosenza si è mostrato più agguerrito e coriaceo. Sono stati gli ingressi di Machach e Laazar a cambiare volto alla squadra. Ed è proprio sull’incursione del marocchino che Revière, il quale per tutti i 90′ minuti ha ricevuto pochissimi palloni, si è avventato sulla sfera respinta da Di Gregorio (P) colpendo in pieno la traversa.

E’ stato davvero un brutto presagio per quest’annata così difficile e resa ancor più complicata dalle incomprensibili conduzioni di gara, come quella odierna da parte dell’arbitro Ghersini di Genova, nel suo fare quasi indisponente se non addirittura provocatorio.

Al 61’ Baez (C) ha messo nuovamente a dura prova l’estremo difensore del Pordenone che nulla ha potuto, invece, sul bolide di Laazar (C) scagliato al 73’ da fuori area, che lo ha trafitto con un sinistro fulminante nell’angolo basso alla sua sinistra.

Il Cosenza ha tentato sino alla fine di portare il risultato almeno in parità, ma non è riuscito ad approfittare neanche dell’espulsione di Camporese (P). La stanchezza, poi, si è fatta sentire ed era poca la lucidità rimasta a disposizione degli uomini di Braglia. La partita, infatti, si è chiusa con i rossoblù sconfitti, anche se i calabresi, obiettivamente, avrebbero meritato qualcosina in più.

Ora le preoccupazioni aumentano. Non a caso, il terzetto di coda che, oltre a Livorno e Trapani, comprende anche il Cosenza, si è distanziato ulteriormente dalla quart’ultima in Classifica: la Juve Stabia che nell’anticipo di Venerdì sera ha conquistato una preziosa vittoria sul campo del Chievo. La lotta, dunque, si fa sempre più dura, ma di certo non impossibile.

Così Braglia a fine gara: «Sapevamo della loro fisicità. Sinceramente non ho capito il metro di giudizio dell’arbitraggio. Alterniamo troppo spesso momenti buoni a momenti negativi. Inoltre prendiamo gol troppo facilmente e questo non va bene. Non bisogna rincorrere sempre. Paghiamo caramente tutti gli errori che commettiamo.

La reazione di oggi è stata una reazione di nervi. Non bisogna rincorrere sempre. Ho optato la squadra che mi dava maggiori garanzie, sulla scelta di Carretta dal primo minuto dico che la mia intenzione era quella di fare una staffetta con Machach. Quando le partite girano male purtroppo c’è poco da fare.

Abbiamo peccato di cattiveria e di determinazione, caratteristiche basilari nel calcio di oggi e soprattutto in una categoria come la Serie B. Dobbiamo ritrovare queste doti altrimenti diventa molto dura. Mettiamoci a lavorare per dare una svolta, tiriamo fuori tutto quello che abbiamo a partire da domani».

IL TABELLINO DEL MATCH:

COSENZA: Perina; Bittante, Capela, Idda, D’Orazio (72′ Lazaar); Bruccini, Greco (59′ Litteri), Sciaudone; Carretta (46′ Machach), Rivière, Baez. A disp.: Saracco, Corsi, Broh, Schiavi, Legittimo, Trovato, Monaco. All. Braglia

PORDENONE: Di Gregorio; Vogliacco, Barison, Camporese, De Agostini; Zammarini (82′ Mazzocco), Burrai, Pobega (70′ Pasa); Gavazzi; Strizzolo (59′ Monachello), Candellone. A disp.: Bindi, Stefani, Chiaretti, Semenzato, Ciurria, Misuraca, Zanon, Bassoli, Almici. All. Strukelj (Tesser squalificato)

ARBITRO: Davide Ghersini di Genova (Affatato – Scatragli)

IV UOMO: Ivan Robilotta di Sala Consilina

MARCATORI: 30′ e 40′ Strizzolo (P); 73′ Lazaar (C).

NOTE: Giornata mite e soleggiata con temperatura intorno ai 18°C. Terreno di gioco in ottime condizioni

Presenti: 4.604 spettatori di cui 11 ospiti (2.909 paganti + 1.739 abbonati)

Ammonito: 84′ Litteri (C)

Espulso: 88′ Camporese (P)

Angoli: 9-11 (pt 4-3)

Recupero: 2′ + 1′ pt; 6′ st

*L’immagine in evidenza è tratta dal sito del Cosenza calcio

*La Gallery è a cura di Mario Ferrantino