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C’è molta apprensione in città e provincia per le ultime 8 gare dei Lupi da disputare al termine dell’ennesimo Campionato fatto, come al solito, di tanta lotta e sofferenza per restare aggrappati alla realtà della Serie B

La speranza, dopotutto, è sempre ultima a morire e così ci si augura che anche quest’anno possa ripetersi l’impresa dell’estate scorsa, quando il Cosenza, ormai ad un passo dalla retrocessione, riuscì a raggiungere il traguardo della salvezza (diretta) senza la necessità di disputare i playout.

Anche questa volta, comunque, sarà un finale vissuto con brivido cosa che, tra l’altro, i tifosi preferirebbero evitare, tant’è che nei giorni scorsi una consistente parte di loro ha apertamente manifestato il proprio dissenso con striscioni di contestazione, appesi in molti punti della città, nei confronti del Presidente Guarascio reo di non sostenere finanziariamente le giuste ambizioni di una delle più importanti piazze calcistiche del Sud Italia.

Da qui a Maggio, dunque, ricomincia la girandola di emozioni che, ancora una volta, metterà a dura prova le coronarie dei tanti appassionati che da sempre seguono il Cosenza, nella consapevolezza delle tante difficoltà mostrate dalla squadra nel corso della Stagione: inettitudine in fase realizzativa, incapacità a vincere, atteggiamento rinunciatario in alcune fasi di gioco, vulnerabilità della difesa sui calci da fermo.

Vero anche che in porta c’è il portiere più forte di tutto il Campionato, un certo Wladimir Falcone, ma gli uomini di Occhiuzzi devono necessariamente cambiare atteggiamento se vogliono conquistare l’obiettivo, dimostrando di non volersi più accontentare di un risultato (il pari) che se da una parte limita i danni, dall’altra stronca ogni reale velleità di renderlo concreto. Infatti, la squadra del post-lockdown aveva sicuramente dei limiti, ma ha sempre dimostrato la voglia e la capacità di volersi imporre sugli avversari, indipendentemente dal loro blasone.