Il costo per la gestione degli anziani e dei non autosufficienti rischia di diventare insostenibile

Così, infatti, la pensano quasi 6 famiglie datrici di lavoro domestico su 10. Con l’aumento dell’inflazione, che dal Gennaio scorso ha fatto scattare un incremento del 9,2% dei minimi retributivi delle Badanti, la situazione si complica. Il 59% delle famiglie associate ad Assindatcolf, a cui è stato somministrato un questionario fra il mese di Dicembre e quello di Gennaio, ha dichiarato insostenibile o solo parzialmente sostenibile la spesa per la Badante.
A motivare l’insostenibilità della spesa, vi sono ragioni che rimandano soprattutto al crescente bisogno di assistenza, da una parte, e all’indisponibilità futura di risorse avendo già usufruito dei propri risparmi per mantenere il livello di assistenza attuale e necessario, dall’altra. È quanto emerge dallo studio Il lavoro domestico. Una risorsa per il nuovo welfare realizzato dal Censis.
Nella scala di priorità degli strumenti più urgenti da adottare nell’ambito della tutela della non autosufficienza, le famiglie posizionano al primo posto la previsione di incentivi all’assunzione per ridurre il costo che si deve sostenere per la Badante. Ma oltre allo stato d’animo delle famiglie nell’attuale congiuntura, lo studio affronta anche questioni di portata più generale, come l’invecchiamento della popolazione e le prestazioni irregolari nel lavoro domestico.
In Italia l’età media passerà dagli attuali 45,9 anni a 49,6 anni nel 2040, fino a superare i 50 anni dopo il 2050. Sono poco più di 14 milioni le persone con almeno 65 anni e circa 3 milioni le persone con gravi limitazioni nelle attività svolte abitualmente.
Nella logica di un generale riassetto del welfare rispetto ai cambiamenti demografici non può rimanere escluso l’annoso problema del lavoro domestico irregolare che, secondo lo studio, nell’anno 2020 ha registrato un tasso di irregolarità pari al 52,3% per gli occupati e del 54,0% se si prendono in considerazione le posizioni lavorative.
«Il nostro auspicio – ha, infine, dichiarato Andrea Zini Presidente di Assindatcolf è che nella stesura definitiva della legge, e successivamente nell’adozione dei Decreti delegati, possano essere recepite le indicazioni che arrivano direttamente dalle famiglie, oramai consapevoli di come la gestione della non autosufficienza non possa più essere affidata a soluzioni precarie, provvisorie o fai da te. Al contrario, servono aiuti concreti che rendano sostenibile la spesa e, allo stesso tempo, facciano emergere il lavoro irregolare».