Performance, installazioni, workshop e laboratori con la formula della residenza artistica per riportare al centro dell’attenzione la tessitura, uno dei principali marcatori identitari longobucchesi
Longobucco, piccolo centro della Sila Greca in provincia di Cosenza, è una delle poche realtà territoriali della Calabria dove ancora si continua a lavorare sugli antichi telai a mano. Le origini della tessitura, infatti, sono antichissime e risalgono ai tempi delle scorribande turche sulla coste calabre.
Secondo la tradizione, si racconta che un tempo i pirati turchi prendevano prigionieri gli abitanti delle località poste sul mare. Alcune donne dell’epoca, dopo un lungo periodo trascorso nei Paesi orientali, ebbero così modo di tornare nel luogo d’origine e di portare l’arte della tessitura, in particolare l’arte del decoro fatto su tela.
Ancora oggi, il telaio orizzontale calabrese richiede movimenti sincronizzati delle mani e dei piedi per creare la tela di base, sulla quale si possono eseguire anche decori a mano, a punto piatto, oppure a rilievo. Le materie prime maggiormente impiegate sono la lana di pecora, il cotone, il lino, la ginestra, la seta di baco. La simbologia dei disegni, inoltre, è ricca di fascino e suggestione ed è frutto di credenze popolari che hanno segnato la vita degli abitanti del posto.
Negli anni più recenti, sia la Proloco che l’Amministrazione comunale si sono occupati della valorizzazione dell’arte tessile attraverso esposizioni o fiere tradizionali, tant’è che coperte, tappeti e arazzi hanno sempre riscosso ammirazione e apprezzamenti nelle varie Mostre tenutesi in Italia o, talvolta, in appuntamenti fuori dai confini nazionali.