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Le Autonomie Scolastiche passano da circa 8 mila a poco più di 7 mila in un triennio, per poi proseguire fino al 2032

Una battaglia senza esclusione di colpi, con ricorsi e sentenze di Tar, Consiglio di Stato e Consulta. Alla fine la ragione è andata, comunque, al Ministero dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Pur di non assumere nuovo personale, meglio prevedere maxi Scuole da almeno 900 alunni, poiché finora il limite minimo per avere un Dirigente è stato di 600.
Chi sostiene la Riforma dice che è un modo per eliminare le reggenze e ottimizzare il sistema, anche se  in realtà è un modo per razionalizzare, accorpando, il personale. Con non poche difficoltà. Alla fine del procedimento, infatti, saranno soppresse quasi un quarto delle Scuole esistenti. Le 360 Istituzioni scolastiche attualmente  funzionanti, si ridurranno di 79 unità già a partire dal 2024, attestandosi alla fine a 276.
Saranno, dunque, soppresse in tutto 84 Istituzioni scolastiche, in pratica il 23,3%, e gli accorpamenti sfoceranno in situazioni al limite del controllo e della gestione da parte della Dirigenza scolastica preposta. Qualcuno sarà costretto anche a dividersi anche fra 20 o 30 Sedi, tra l’altro, a diversi chilometri di distanza.
«Il dimensionamento è stato fatto davvero male – ha dichiarato uno dei Segretari regionali Uil Scuola -. Ci saranno degli Istituti che manterranno la loro Autonomia con poco più di 200 alunni, nonostante non siano in zone ad alto rischio e altri, invece, che raggiungeranno quote di 1.600 alunni e in cui sarà impossibile concentrarsi sulla qualità della formazione e della relazione con docenti e famiglie».