«Il pallone è tornato a rimbalzare, stasera si gioca la finale di Coppa Italia ed è stato ottenuto un primo risultato con l’apertura a 50 giornalisti e 20 fotografi per la partita dell’Olimpico». Sono le dichiarazioni del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna e del Segretario Guido D’Ubaldo. «Il Governo è venuto incontro alle nostre richieste, basate sul diritto dovere di informare. Ma è solo un primo passo – continuano i due autorevoli esponenti dell’Ordine -. Riteniamo che limitare l’ingresso allo Stadio dei giornalisti e dei giornalisti-fotografi costituisca una vera e propria lesione dell’articolo 21 della Costituzione. Per l’inizio del Campionato attendiamo che venga cancellata questa chiusura illogica e irrispettosa anche dei cittadini che hanno diritto ad essere informati con pluralità di racconto. Dal 15 Giugno hanno riaperto Cinema e Teatri, con il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all’aperto e di 200 persone per spettacoli in luoghi chiusi. I giornalisti che devono svolgere il proprio lavoro non possono restare fuori dagli Stadi con decine di migliaia di posti disponibili e distanziabili».
Sono, ovviamente, parole da condividere e ci si augura, da qui a breve, che il Governo possa rivedere una decisione al limite dell’assurdo, soprattutto al Sud Italia dove gli effetti della pandemia sono stati quasi irrilevanti se confrontati alle regioni del Nord. Non è accettabile, infatti, un provvedimento così drastico ed iniquo, seppur emanato con l’intenzione di tutelare un diritto sacrosanto, quale quello della salute. Gli Stadi, in queste settimane, sono diventati dei luoghi quasi ‘spettrali’ se si pensa all’assenza dei tifosi e non sarà certo un numero più allargato di giornalisti e fotografi a colmarne il vuoto. L’emergenza sanitaria, tuttavia, è entrata nella cosiddetta fase 3 e questo la politica non può certo ignorarlo, così come ha fatto nei confronti di altri eventi, se vuole garantire, appunto, il diritto all’informazione.