Con Cruijff era diventato l’asse del calcio totale
Johan si era ritirato molti anni prima dal Barcellona, ma la memoria del suo carattere, dello spirito agonistico, della voglia matta di correre e stare nel gioco per tutti i 90′ minuti, aveva lasciato il segno fortissimo nella folla catalana abituata a gente di classe. Penso che il suo cognome verrà di nuovo urlato alla prossima partita.
Johan Neeskens improvvisamente ha concluso la sua vita mentre si trovava per lavoro, Ambasciatore della Federcalcio olandese, in Algeria. Aveva accusato un malessere, poi divenuto malore, infine collasso e morte. Il calcio oggi lo ricorda come uno dei più grandi centrocampisti dell’era moderna.
La velocità gli apparteneva con il baseball, sport di adolescenza, ma c’era da portare a casa qualche fiorino, dunque a bottega di ciabattino e in un negoziodi fiori, ovviamente tulipani. Poi arrivò il football. Lo prenderà l’Ajax e da allora, la cronaca è diventata storia. Neeskens contò 49 presenze con la Nazionale e fu lui a realizzare l’unico goal su rigore della Finale mondiale del ’74.