«Nel mondo ci sono un miliardo e mezzo di consumatori e ciò significa che abbiamo la possibilità di fare crescere questo settore, che unitamente al turismo, è fondamentale per la nostra regione». Lo ha detto il presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli nell’introdurre l’incontro sul tema della dieta mediterranea e della prevenzione attraverso una alimentazione legata alle produzioni d’eccellenza del territorio, l’attività fisica, l’etica e la sostenibilità.
L’iniziativa dal titolo I gusti della vita è stata organizzata da Confindustria Cosenza nella cornice della Sala Nova della Provincia di Cosenza. «Il settore dell’agroalimentare – ha dichiarato Stefania Rota, Presidente sezione Agroalimentare Confindustria Cosenza – è certamente trainante, ma ancora non si ha la contezza di quante eccellenze il nostro territorio sa esprimere. È nostro obiettivo fare sistema e promuovere, con sempre maggiore fermezza, i nostri prodotti che in ultimo rappresentano i valori del nostro territorio».
Le relazioni del seminario sono state svolte da Filippo Longo dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, dal nutrizionista Maurizio De Santis e dal Presidente dell’Istituto di Valorizzazione Salumi Italiani Francesco Pizzagalli che ha presentato il Manifesto IVSI, che mette al centro storia e tradizione, informazione e cultura, qualità e sostenibilità, legame con il territorio, lo stile di vita italiano, garanzie peri consumatori.
Gli imprenditori Matteo Aiello, Giovanni Bruno e Luigi Nola sono intervenuti per testimoniare quanto impegno ci sia da parte delle Aziende nel garantire una produzione di qualità. La manifestazione, inoltre, ha coinvolto attivamente gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Mancini – Tommasi di Cosenza diretto da Graziella Cammalleri.
I lavori sono stati moderati dal Direttore di Confindustria Cosenza Rosario Branda, mentre la conclusione della giornata è toccata al Direttore di Federalimentare Nicola Calzolaro che ha sottolineato come «il sistema agroalimentare è impegnato in prima linea nei processi di miglioramento e della sostenibilità ambientale, economica e sociale. I cibi italiani sono sicuri e di qualità ma, per una corretta dieta, bisogna associare la qualità del prodotto ad uno stile di vita corretto».