DiffèrArt inaugura Sabato 24 Novembre alle ore 18:00 la nuova stagione espositiva con una mostra personale di Giorgio Caruso, dal titolo Omnia. La mostra presenta un importante numero di opere inedite, realizzate dal 2015 ad oggi, che testimoniano la sua ultima ricerca artistica

Cos’è l’Universo? Da cosa è composto? C’è vita oltre la nostra? Queste sono le domande a cui l’artista ha cercato di rispondere, sviluppando una serie di ipotesi visive e sensoriali. Se l’universo è l’insieme di tutte le cose che esistono: stelle, galassie, pianeti, materia, energia, Omnia può definirsi una maxi installazione che risponde alla domanda sul tutto.
Il presupposto scientifico diventa espediente per una riflessione esistenziale e ontologica più grande, alla quale solo l’artista può rispondere attraverso la poetica dell’Arte, andando oltre la forma stessa. Quella che l’empirista Charles S. Peirce chiama cosmologia evolutiva: l’abitudine dell’universo, o percezione, rientra nella sfera dell’interpretazione. Seguendo un processo circolare ermeneutico, si parte dall’avere un’intuizione, generata dai sensi grazie ai quali si fa esperienza di qualcosa, per poi arrivare alla rappresentazione di quella determinata cosa.
Allo stesso modo, l’artista, indagando sull’origine e la conoscenza del kosmo, pone il caos totale al centro della sua riflessione, uno stato di indeterminatezza assoluta, una infinita possibilità, evidenziato dall’uso di una pittura per lo più astratta. Crea immagini che esprimono concetti attraverso la combinazione di forme geometriche pure, colori e linee, dà sfogo a tutta la sua immaginazione e creatività, affidandosi unicamente ai sensi, verrebbe da dire la supremazia del kunstwollen o ‘volere artistico‘.
Dal groviglio di sensazioni si sbroglia questa sorta di empatia, o rapporto panteistico, di confidenza tra l’uomo e i fenomeni del mondo esterno, che è pura rappresentazione concreta e ‘figurativa‘ dell’Universo. Esse est percipi, la realtà si dimostra attraverso un insieme di idee.
Giorgio Caruso (Trenta, 1935) fin dalla giovane età coltiva la passione e lo studio dell’arte, incoraggiato dalla madre che ne percepisce la vocazione. Affascinato dal colorismo mediterraneo-italiano, inizia a sviluppare, in modo del tutto personale, uno stile pittorico attento al colore che, dal figurativo, si muove verso scene più metafisiche e astratte, mettendo in luce la vera matrice pittorica delle sue opere ove si coglie una costante riflessione e indagine sulle origini del mondo e dell’uomo.