E’ stato un inizio Settembre folto di appuntamenti quello del Festival Euromediterraneo di Altomonte ricco di musica, arte, incontri ed enogastronomia con il Divino Jazz e contaminazioni, fra dibattiti, incontri e, soprattutto, tradizioni con la Festa dell’Agricoltura.

A farla da padrone al Divino Jazz è stata la musica, elemento caratterizzante della manifestazione sin dalla sua prima apparizione nel 2004, con i concerti dei Coram Populo, che hanno mescolato la musica popolare a quella italiana d’autore; i TocaTango con i loro ritmi sudamericani che hanno strizzato l’occhio al vecchio continente e gli Even 5et con le loro influenze jazz.

Si è parlato di tradizioni altomontesi analizzando il linguaggio dei padri grazie al libro di Michele Marino, Cosi i Gautumuntu. Una discussione alla quale hanno dato il loro contributo gli amministratori di Altomonte insieme ai tanti cittadini proprio per riscoprire le tracce della storia locale.

Si è parlato, inoltre, anche di solidarietà. Lo si è fatto con la mostra di Stefania Lecce Riflessi di umanità ed il convegno che ha presentato il volume che contiene le immagini, presentato insieme a Maria Pina Iannuzzi e Pierfranco Costa.

Gli eventi si sono completati con la mostra d’arte IllustrAzione di Francesca Sprovieri e l’enogastronomia de Il Borgo del gusto a cura dell’imprenditore e chef Enzo Barbieri che ha partecipato all’organizzazione dell’intera rassegna.

Anche la Festa dell’Agricoltura, che si è tenuta nelle contrade Boscari e Pantaleo, ha richiamato molti curiosi. Una tradizione che continua a rinnovarsi di anno in anno e che nell’edizione 2019 si è arricchita di spunti che hanno contribuito ad ampliare il dibattito sullo stato dell’arte dell’agricoltura e sulle sue politiche. Il gran finale è stato riservato al coinvolgente concerto di Cosimo Papandrea che, con la sua musica, ha fatto ballare Altomonte al ritmo delle tradizioni calabresi.