In serata la sfida contro Israele dopo il colpaccio di Parigi
Adesso il rischio è quello di allargarsi un po’ troppo, almeno con le parole. Può succedere a chi ha appena vinto in casa della Francia, dominando un avversario tanto forte e temuto. «Abbiamo giocato all’italiana, ma anche un po’ alla spagnola e un po’ all’inglese» gongola Spalletti, chiarendo a modo suo che l’Italia di Parigi non è stato solo contropiede, ma anche possesso palla.
Giusto godersi il momento, ma stasera ce n’è già un altro e guai a scivolare. «Contro Israele dovremo avere lo stesso spirito che abbiamo avuto con la Francia» ammette il mister. Di nuovo in campo, dunque, stavolta a Budapest, soluzione neutra perché l’avversario non può giocare in casa per ovvi motivi di sicurezza.
Per la cronaca, sempre Venerdì, gli israeliani hanno perso in modo secco contro il Belgio, sempre in Ungheria. Spalletti cambierà la formazione, ma non lo spartito. L’Italia ormai è questa, difesa a 3 e avanti tutta. Oltretutto, basta una vittoria per cambiare giudizi e prospettive.