«Per un lavoro che richiede la presenza fisica difficilmente si potrà adottare il lavoro agile, ma ora dobbiamo fare molta attenzione ai rientri affinché siano in sicurezza». Lo ha detto la Ministra per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone intervenendo alla videoconferenza dal titolo Dall’emergenza alla rinascita, organizzata dalla Cisl Fp. «In questo momento i dati sulla pandemia hanno avuto un rallentamento – ha aggiunto – ma non abbiamo sconfitto del tutto l’emergenza» Inoltre, ha raccomandato che negli Uffici pubblici vengano dati appuntamenti e siano rispettati i distanziamenti. «Ora stiamo facendo questo nuovo Protocollo che è legato alla Direttiva e alla norma che prevede i rientri in sicurezza negli uffici – ha spiegato ancora la Ministra -. Dobbiamo accompagnare in maniera più forte possibile le Aziende, i privati che ripartono: bisogna mettere in campo rientri in piena tutela della salute, visto che non abbiamo sconfitto l’emergenza. Rientri anche per dare la sensazione alle Imprese che lo Stato fa da traino in questa fase di rilancio: bisogna dare priorità al lavoro arretrato e riorganizzarsi perché il Paese ha bisogno di una PA ben strutturata. L’obiettivo del lavoro agile non è solo la tutela del lavoratore – ha, infine, concluso – ma bisogna soprattutto tenere ferma l’ottica di produzione dei risultati».

Non è mancata, oltretutto, la polemica suscita in questi giorni dalle inopportune dichiarazioni di Pietro Ichino, che parlando dello smart working per i dipendenti pubblici si è così espresso: «Nella maggior parte dei casi è stata una vacanza pressoché totale, retribuita al 100%». Il giuslavorista ed ex parlamentare, infatti, dall’alto dei suoi pregiudizi ideologici nei confronti del Pubblico impiego, non ha certo lesinato critiche irriguardose per coloro che, con innumerevoli sacrifici, il più delle volte sostenuti con contratti precari, reggono sulle proprie spalle il peso di una burocrazia farraginosa, mai seriamente snellita dalla classe politica italiana, nonostante le ripetute e vane promesse di questi anni.