Si è conclusa nella tarda serata di ieri 18 Febbraio l’iter parlamentare per la fiducia al Governo Draghi. Con 535 voti favorevoli anche la Camera dei Deputati dice sì al nuovo Esecutivo
Gli atti formali sono stati finalmente ultimati, Mario Draghi può quindi iniziare il suo lavoro di premier con una maggioranza in stile ‘bulgaro‘ per condurre il Paese, si spera, fuori dalle tante problematiche create dalla pandemia, a cominciare dalla grave crisi economica. Si tratta di una una maxi-fiducia che dovrebbe permettergli di procedere senza grossi intoppi, almeno in questa fase iniziale.
Fra i NO a Draghi vi è da registrare, come annunciato sin dalla prima ora, il gruppo di Fratelli d’Italia a cui si è aggiunto, nel corso della giornata, quello di Gianluca Vinci, leghista, che ha dichiarato il passaggio al partito di Giorgia Meloni, come fra l’altro ha fatto anche l’eurodeputato Vincenzo Sofo. Alla loro contrarietà si è unita, in ogni caso, quella di Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana.
A Montecitorio il neo Presidente del Consiglio non ha pronunciato nuovamente il suo discorso, consegnato comunque a Roberto Fico, ma si è limitato ad intervenire per la replica al termine della discussione generale. Lotta alle mafie e alla corruzione, piccole e medie Imprese, turismo e riforma della giustizia sono stati i temi sui quali ha maggiormente insistito. Vedremo, a questo punto, cosa accadrà in corso d’opera.